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I regolamenti per le Politiche di Coesione ora ci sono. Non si perda tempo con i Piani nazionali e regionali

24 giugno 2021

In questi giorni si parla tanto di PNRR, ma non dobbiamo dimenticare MAI che esistono altri fondi europei “ordinari” che spesso l’Italia non riesce a spendere bene e subito anche per colpa di regolamenti (leggi BUROCRAZIA).
Per questo sono davvero soddisfatto del lavoro positivo fatto in Commissione – che mi ha visto anche relatore – che si è concluso con l’approvazione, da parte del Parlamento europeo, dei nuovi Regolamenti.
Per spendere i fondi europei ci saranno, perciò, da ora in poi procedure più semplificate e flessibili, specie in tema di co-finanziamento, vale a dire quando anche lo Stato membro è chiamato a investire altre risorse aggiuntive. Tutto questo porterà benefici a importanti settori come l’Innovazione, il Digitale, i Trasporti, il Turismo e il Sociale.
Ora la parola d’ordine deve essere: vietato perdere tempo. Il governo nazionale e gli enti locali (Regioni in testa) si attivino immediatamente perché i 42 miliardi di soldi europei che spettano all’Italia siano celermente messe disposizione al più presto di territori, cittadini ed imprese per il rilancio di settori fondamentali delle nostre economie.
Il mio è sì un auspicio, ma anche un monito perché non si ripetano più gli errori delle ultime programmazioni, caratterizzate da notevoli ritardi che hanno spesso comportato la perdita di risorse europee a vantaggio di altri Stati che, invece, sono stati in grado di spenderli meglio e subito.

I regolamenti per le Politiche di Coesione ora ci sono. Non si perda tempo con i Piani nazionali e regionali

24 giugno 2021

In questi giorni si parla tanto di PNRR, ma non dobbiamo dimenticare MAI che esistono altri fondi europei “ordinari” che spesso l’Italia non riesce a spendere bene e subito anche per colpa di regolamenti (leggi BUROCRAZIA).
Per questo sono davvero soddisfatto del lavoro positivo fatto in Commissione – che mi ha visto anche relatore – che si è concluso con l’approvazione, da parte del Parlamento europeo, dei nuovi Regolamenti.
Per spendere i fondi europei ci saranno, perciò, da ora in poi procedure più semplificate e flessibili, specie in tema di co-finanziamento, vale a dire quando anche lo Stato membro è chiamato a investire altre risorse aggiuntive. Tutto questo porterà benefici a importanti settori come l’Innovazione, il Digitale, i Trasporti, il Turismo e il Sociale.
Ora la parola d’ordine deve essere: vietato perdere tempo. Il governo nazionale e gli enti locali (Regioni in testa) si attivino immediatamente perché i 42 miliardi di soldi europei che spettano all’Italia siano celermente messe disposizione al più presto di territori, cittadini ed imprese per il rilancio di settori fondamentali delle nostre economie.
Il mio è sì un auspicio, ma anche un monito perché non si ripetano più gli errori delle ultime programmazioni, caratterizzate da notevoli ritardi che hanno spesso comportato la perdita di risorse europee a vantaggio di altri Stati che, invece, sono stati in grado di spenderli meglio e subito.

I regolamenti per le Politiche di Coesione ora ci sono. Non si perda tempo con i Piani nazionali e regionali

24 giugno 2021

In questi giorni si parla tanto di PNRR, ma non dobbiamo dimenticare MAI che esistono altri fondi europei “ordinari” che spesso l’Italia non riesce a spendere bene e subito anche per colpa di regolamenti (leggi BUROCRAZIA).
Per questo sono davvero soddisfatto del lavoro positivo fatto in Commissione – che mi ha visto anche relatore – che si è concluso con l’approvazione, da parte del Parlamento europeo, dei nuovi Regolamenti.
Per spendere i fondi europei ci saranno, perciò, da ora in poi procedure più semplificate e flessibili, specie in tema di co-finanziamento, vale a dire quando anche lo Stato membro è chiamato a investire altre risorse aggiuntive. Tutto questo porterà benefici a importanti settori come l’Innovazione, il Digitale, i Trasporti, il Turismo e il Sociale.
Ora la parola d’ordine deve essere: vietato perdere tempo. Il governo nazionale e gli enti locali (Regioni in testa) si attivino immediatamente perché i 42 miliardi di soldi europei che spettano all’Italia siano celermente messe disposizione al più presto di territori, cittadini ed imprese per il rilancio di settori fondamentali delle nostre economie.
Il mio è sì un auspicio, ma anche un monito perché non si ripetano più gli errori delle ultime programmazioni, caratterizzate da notevoli ritardi che hanno spesso comportato la perdita di risorse europee a vantaggio di altri Stati che, invece, sono stati in grado di spenderli meglio e subito.

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