Il ‘garbato’ richiamo di Gentiloni al Governo su PNRR conferma che siamo ancora a zero
21 gennaio 2021
“Oggi il commissario europeo, Paolo Gentiloni, chiede chiarezza alle autorità italiane, su obiettivi e tempi per l’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
È un tema fondamentale che evidenzia la totale incapacità del Governo e che, soprattutto alla luce dell’attuale situazione politica, pu? costare caro al nostro paese. Il PNRR, messo a punto dal Governo, infatti, ha un valore complessivo di 209 miliardi di euro di cui 65,4 miliardi di euro di sovvenzioni (fondo perduto). Tali risorse per il 70% dovranno essere impegnate entro la fine del 2022 e spese entro la fine del 2023. Il piano prevede inoltre che il restante 30% delle sovvenzioni da ricevere dal RRF (Recovery e Resilience Facility) sarà speso tra il 2023 e il 2025. Per poter raggiungere questo risultato, come sta avvenendo negli altri Paesi europei, oggi dovrebbero essere in corso le progettazioni mentre il Governo non ha ancora individuato neanche gli interventi.
In termini di capacità di spesa dei Fondi comunitari il nostro Paese è fanalino di coda in Europa, infatti, da quanto emerge dalla ‘Relazione annuale sui rapporti finanziari tra Italia ed Unione Europea’ della Corte dei conti relativa al 2019, dopo 6 anni dall’avvio della programmazione 2014-2020 ha un livello di spesa del 38%. Pertanto servirebbe un Governo in grado di riscrivere integralmente il PNRR, individuare gli interventi, e far partire le progettazioni definendo i tempi e le modalità di attuazione.
Le richieste del Commissario Gentiloni, per quanto ‘garbate’ nella forma confermano nella sostanza che si è perso molto tempo e che il governo non era in grado già prima di affrontare questa importante sfida per il nostro Paese, figuriamoci ora! Continuare in questo modo è solo irresponsabile”
Il ‘garbato’ richiamo di Gentiloni al Governo su PNRR conferma che siamo ancora a zero
21 gennaio 2021
“Oggi il commissario europeo, Paolo Gentiloni, chiede chiarezza alle autorità italiane, su obiettivi e tempi per l’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
È un tema fondamentale che evidenzia la totale incapacità del Governo e che, soprattutto alla luce dell’attuale situazione politica, pu? costare caro al nostro paese. Il PNRR, messo a punto dal Governo, infatti, ha un valore complessivo di 209 miliardi di euro di cui 65,4 miliardi di euro di sovvenzioni (fondo perduto). Tali risorse per il 70% dovranno essere impegnate entro la fine del 2022 e spese entro la fine del 2023. Il piano prevede inoltre che il restante 30% delle sovvenzioni da ricevere dal RRF (Recovery e Resilience Facility) sarà speso tra il 2023 e il 2025. Per poter raggiungere questo risultato, come sta avvenendo negli altri Paesi europei, oggi dovrebbero essere in corso le progettazioni mentre il Governo non ha ancora individuato neanche gli interventi.
In termini di capacità di spesa dei Fondi comunitari il nostro Paese è fanalino di coda in Europa, infatti, da quanto emerge dalla ‘Relazione annuale sui rapporti finanziari tra Italia ed Unione Europea’ della Corte dei conti relativa al 2019, dopo 6 anni dall’avvio della programmazione 2014-2020 ha un livello di spesa del 38%. Pertanto servirebbe un Governo in grado di riscrivere integralmente il PNRR, individuare gli interventi, e far partire le progettazioni definendo i tempi e le modalità di attuazione.
Le richieste del Commissario Gentiloni, per quanto ‘garbate’ nella forma confermano nella sostanza che si è perso molto tempo e che il governo non era in grado già prima di affrontare questa importante sfida per il nostro Paese, figuriamoci ora! Continuare in questo modo è solo irresponsabile”
Il ‘garbato’ richiamo di Gentiloni al Governo su PNRR conferma che siamo ancora a zero
21 gennaio 2021
“Oggi il commissario europeo, Paolo Gentiloni, chiede chiarezza alle autorità italiane, su obiettivi e tempi per l’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
È un tema fondamentale che evidenzia la totale incapacità del Governo e che, soprattutto alla luce dell’attuale situazione politica, pu? costare caro al nostro paese. Il PNRR, messo a punto dal Governo, infatti, ha un valore complessivo di 209 miliardi di euro di cui 65,4 miliardi di euro di sovvenzioni (fondo perduto). Tali risorse per il 70% dovranno essere impegnate entro la fine del 2022 e spese entro la fine del 2023. Il piano prevede inoltre che il restante 30% delle sovvenzioni da ricevere dal RRF (Recovery e Resilience Facility) sarà speso tra il 2023 e il 2025. Per poter raggiungere questo risultato, come sta avvenendo negli altri Paesi europei, oggi dovrebbero essere in corso le progettazioni mentre il Governo non ha ancora individuato neanche gli interventi.
In termini di capacità di spesa dei Fondi comunitari il nostro Paese è fanalino di coda in Europa, infatti, da quanto emerge dalla ‘Relazione annuale sui rapporti finanziari tra Italia ed Unione Europea’ della Corte dei conti relativa al 2019, dopo 6 anni dall’avvio della programmazione 2014-2020 ha un livello di spesa del 38%. Pertanto servirebbe un Governo in grado di riscrivere integralmente il PNRR, individuare gli interventi, e far partire le progettazioni definendo i tempi e le modalità di attuazione.
Le richieste del Commissario Gentiloni, per quanto ‘garbate’ nella forma confermano nella sostanza che si è perso molto tempo e che il governo non era in grado già prima di affrontare questa importante sfida per il nostro Paese, figuriamoci ora! Continuare in questo modo è solo irresponsabile”