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Green Deal: Abbiamo votato contro una proposta UE che beffa 1 volta l’Italia, 2 volte il Sud, 3 volte la Puglia

15 gennaio 2020

“Se io chiedessi a ciascuno di voi: vi piacerebbe vivere in un’Europa a “neutralità climatica”, vale a dire senza nessun tipo di inquinamento, specie quello derivanti dai fossili (carbone in testa), sono certo di avere un unanime SI’.
Ora questo obiettivo la nuova Commissione Europea lo ha messo sulla carta e con una scadenza individuata: il 2050.
Trent’anni per rivedere non solo le politiche industriali, ma sostanzialmente tutta la nostra esistenza, le nostre abitudini…
E’ chiaro che questa rivoluzione GREEN non si può fare senza soldi, anzi ne servono davvero tanti, si parla di 1000 miliardi in 10 anni e qualcuno sostiene che sono sufficienti solo per 4… ma il rischio che all’Italia arrivino solo briciole è davvero concreto e i primi segnali vanno in tal senso.
Per questo come Conservatori Europei, dei quali fa parte Fratelli d’Italia, abbiamo votato NO al GREEN DEAL.
La Commissione Europea ha, infatti, previsto un periodo di transizione “verde” utile per aiutare i Paesi che più dipendono dai combustibili fossili, ma le risorse messe a disposizione per tutti i Paesi europei sono appena 7,5 miliardi, di questi solo 400 milioni verrebbero all’Italia e quanti di questi al Sud? Alla Puglia dove da Gentiloni ad Emiliano si riempiono la bocca con la decarbonizzazione dell’ex Ilva… ma con quali risorse?
Quelle che magari vengono tolte dai Fondi di Coesione?
La “coperta” è sempre più corta, ma per il Sud e la Puglia rischia di diventare una ‘sciarpa’!”

Green Deal: Abbiamo votato contro una proposta UE che beffa 1 volta l’Italia, 2 volte il Sud, 3 volte la Puglia

23 marzo 2020

“Litri e litri di latte fresco buttati, frutta e ortaggi non raccolti e lasciati marcire, fiori lasciati appassire…
Il settore agro-alimentare è letteralmente in ginocchio per questa emergenza Coronavirus! I loro prodotti sono per la stragrande maggioranza deperibili, non hanno una lunga conservazione: vanno consumati freschi!
Ma con la chiusura dell’export e quella dei ristoranti, mense, pasticcerie, bar, ma anche per la difficoltà di continuare filiera della trasformazione dei prodotti freschi molte aziende agricole quotidianamente sono costretti a gettare nei rifiuti ciò che producono.
Per loro occorrono misure ad hoc, non si può aspettare che passi l’emergenza e che le attività riprendano il loro ciclo normale. Bisogna intervenire subito con misure ad hoc e bisogna farlo presto”.

15 gennaio 2020

“Se io chiedessi a ciascuno di voi: vi piacerebbe vivere in un’Europa a “neutralità climatica”, vale a dire senza nessun tipo di inquinamento, specie quello derivanti dai fossili (carbone in testa), sono certo di avere un unanime SI’.
Ora questo obiettivo la nuova Commissione Europea lo ha messo sulla carta e con una scadenza individuata: il 2050.
Trent’anni per rivedere non solo le politiche industriali, ma sostanzialmente tutta la nostra esistenza, le nostre abitudini…
E’ chiaro che questa rivoluzione GREEN non si può fare senza soldi, anzi ne servono davvero tanti, si parla di 1000 miliardi in 10 anni e qualcuno sostiene che sono sufficienti solo per 4… ma il rischio che all’Italia arrivino solo briciole è davvero concreto e i primi segnali vanno in tal senso.
Per questo come Conservatori Europei, dei quali fa parte Fratelli d’Italia, abbiamo votato NO al GREEN DEAL.
La Commissione Europea ha, infatti, previsto un periodo di transizione “verde” utile per aiutare i Paesi che più dipendono dai combustibili fossili, ma le risorse messe a disposizione per tutti i Paesi europei sono appena 7,5 miliardi, di questi solo 400 milioni verrebbero all’Italia e quanti di questi al Sud? Alla Puglia dove da Gentiloni ad Emiliano si riempiono la bocca con la decarbonizzazione dell’ex Ilva… ma con quali risorse?
Quelle che magari vengono tolte dai Fondi di Coesione?
La “coperta” è sempre più corta, ma per il Sud e la Puglia rischia di diventare una ‘sciarpa’!”

Green Deal: Abbiamo votato contro una proposta UE che beffa 1 volta l’Italia, 2 volte il Sud, 3 volte la Puglia

15 gennaio 2020

“Se io chiedessi a ciascuno di voi: vi piacerebbe vivere in un’Europa a “neutralità climatica”, vale a dire senza nessun tipo di inquinamento, specie quello derivanti dai fossili (carbone in testa), sono certo di avere un unanime SI’.
Ora questo obiettivo la nuova Commissione Europea lo ha messo sulla carta e con una scadenza individuata: il 2050.
Trent’anni per rivedere non solo le politiche industriali, ma sostanzialmente tutta la nostra esistenza, le nostre abitudini…
E’ chiaro che questa rivoluzione GREEN non si può fare senza soldi, anzi ne servono davvero tanti, si parla di 1000 miliardi in 10 anni e qualcuno sostiene che sono sufficienti solo per 4… ma il rischio che all’Italia arrivino solo briciole è davvero concreto e i primi segnali vanno in tal senso.
Per questo come Conservatori Europei, dei quali fa parte Fratelli d’Italia, abbiamo votato NO al GREEN DEAL.
La Commissione Europea ha, infatti, previsto un periodo di transizione “verde” utile per aiutare i Paesi che più dipendono dai combustibili fossili, ma le risorse messe a disposizione per tutti i Paesi europei sono appena 7,5 miliardi, di questi solo 400 milioni verrebbero all’Italia e quanti di questi al Sud? Alla Puglia dove da Gentiloni ad Emiliano si riempiono la bocca con la decarbonizzazione dell’ex Ilva… ma con quali risorse?
Quelle che magari vengono tolte dai Fondi di Coesione?
La “coperta” è sempre più corta, ma per il Sud e la Puglia rischia di diventare una ‘sciarpa’!”

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