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Green New Deal: “Italia e Puglia marginali nel fondo di transizione, mentre su politiche di coesione si rischiano pesanti tagli. Serve invertire la rotta”

19 febbraio 2020

“Oggi a Bruxelles, in Commissione Politiche Regionali, si è aperta una partita decisiva per l’Italia, ma soprattutto per il Mezzogiorno e la Puglia. E’ iniziato, infatti, l’esame del Regolamento del Fondo di Giusta Transizione, provvedimento di cui sono relatore per i Conservatori Europei, che è il primo step verso il Green New Deal. Stiamo parlando del programma che dovrebbe fare dell’Europa il continente più ‘Verde’ del mondo! Oggi, perciò, è iniziata la discussione per capire come la Commissione Europea intende procedere, ma soprattutto per noi europarlamentari è iniziato il ruolo attivo sulla materia, ovvero la possibilità di presentare alcune proposte e sollevare dubbi sul programma. E’ necessario, ad esempio, capire se i 7,5 miliardi di euro proposti per il Fondo di Giusta Transizione siano realmente aggiuntivi e in base a quali criteri all’Italia spetterebbero solo 364 milioni di euro. Una cifra irrisoria che grazie a queste scelte potrebbero vedere il Sud e la Puglia totalmente esclusi, nonostante le note emergenze ex Ilva e Centrale di Cerano.
“Al danno, poi la vera beffa! Da quanto trapela dalla discussione in seno al Consiglio sul nuovo Quadro Finanziario pluriennale, i nuovi fondi per le politiche ambientali potrebbero essere tolti al Fondo Politica di Coesione. Per questo oggi in Commissione Regi ho ribadito che la creazione di un fondo supplementare non deve essere usata come pretesto per giustificare ulteriori tagli alla dotazione per i fondi strutturali. Inoltre, la nostra preoccupazione è che questo nuovo Regolamento possa portare ulteriore burocrazia e quindi ritardi nella implementazione dei fondi
“Ad oggi l’Italia e la Puglia in particolare rischiano di essere marginali in questa partita. Bisognerà lavorare per modificare il provvedimento in modo tale da invertire questo rischio”.

Green New Deal: “Italia e Puglia marginali nel fondo di transizione, mentre su politiche di coesione si rischiano pesanti tagli. Serve invertire la rotta”

19 febbraio 2020

“Oggi a Bruxelles, in Commissione Politiche Regionali, si è aperta una partita decisiva per l’Italia, ma soprattutto per il Mezzogiorno e la Puglia. E’ iniziato, infatti, l’esame del Regolamento del Fondo di Giusta Transizione, provvedimento di cui sono relatore per i Conservatori Europei, che è il primo step verso il Green New Deal. Stiamo parlando del programma che dovrebbe fare dell’Europa il continente più ‘Verde’ del mondo! Oggi, perciò, è iniziata la discussione per capire come la Commissione Europea intende procedere, ma soprattutto per noi europarlamentari è iniziato il ruolo attivo sulla materia, ovvero la possibilità di presentare alcune proposte e sollevare dubbi sul programma. E’ necessario, ad esempio, capire se i 7,5 miliardi di euro proposti per il Fondo di Giusta Transizione siano realmente aggiuntivi e in base a quali criteri all’Italia spetterebbero solo 364 milioni di euro. Una cifra irrisoria che grazie a queste scelte potrebbero vedere il Sud e la Puglia totalmente esclusi, nonostante le note emergenze ex Ilva e Centrale di Cerano.
“Al danno, poi la vera beffa! Da quanto trapela dalla discussione in seno al Consiglio sul nuovo Quadro Finanziario pluriennale, i nuovi fondi per le politiche ambientali potrebbero essere tolti al Fondo Politica di Coesione. Per questo oggi in Commissione Regi ho ribadito che la creazione di un fondo supplementare non deve essere usata come pretesto per giustificare ulteriori tagli alla dotazione per i fondi strutturali. Inoltre, la nostra preoccupazione è che questo nuovo Regolamento possa portare ulteriore burocrazia e quindi ritardi nella implementazione dei fondi
“Ad oggi l’Italia e la Puglia in particolare rischiano di essere marginali in questa partita. Bisognerà lavorare per modificare il provvedimento in modo tale da invertire questo rischio”.

Green New Deal: “Italia e Puglia marginali nel fondo di transizione, mentre su politiche di coesione si rischiano pesanti tagli. Serve invertire la rotta”

19 febbraio 2020

“Oggi a Bruxelles, in Commissione Politiche Regionali, si è aperta una partita decisiva per l’Italia, ma soprattutto per il Mezzogiorno e la Puglia. E’ iniziato, infatti, l’esame del Regolamento del Fondo di Giusta Transizione, provvedimento di cui sono relatore per i Conservatori Europei, che è il primo step verso il Green New Deal. Stiamo parlando del programma che dovrebbe fare dell’Europa il continente più ‘Verde’ del mondo! Oggi, perciò, è iniziata la discussione per capire come la Commissione Europea intende procedere, ma soprattutto per noi europarlamentari è iniziato il ruolo attivo sulla materia, ovvero la possibilità di presentare alcune proposte e sollevare dubbi sul programma. E’ necessario, ad esempio, capire se i 7,5 miliardi di euro proposti per il Fondo di Giusta Transizione siano realmente aggiuntivi e in base a quali criteri all’Italia spetterebbero solo 364 milioni di euro. Una cifra irrisoria che grazie a queste scelte potrebbero vedere il Sud e la Puglia totalmente esclusi, nonostante le note emergenze ex Ilva e Centrale di Cerano.
“Al danno, poi la vera beffa! Da quanto trapela dalla discussione in seno al Consiglio sul nuovo Quadro Finanziario pluriennale, i nuovi fondi per le politiche ambientali potrebbero essere tolti al Fondo Politica di Coesione. Per questo oggi in Commissione Regi ho ribadito che la creazione di un fondo supplementare non deve essere usata come pretesto per giustificare ulteriori tagli alla dotazione per i fondi strutturali. Inoltre, la nostra preoccupazione è che questo nuovo Regolamento possa portare ulteriore burocrazia e quindi ritardi nella implementazione dei fondi
“Ad oggi l’Italia e la Puglia in particolare rischiano di essere marginali in questa partita. Bisognerà lavorare per modificare il provvedimento in modo tale da invertire questo rischio”.

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